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I diari di Andy Warhol: la persona, l’artista, la macchina | 5 minuti 1 serie
I diari di Andy Warhol, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Documentario in 6 puntate da un’ora su Netflix, I diari di Andy Warhol (2022) deriva dal controverso libro pubblicato a due anni di distanza dalla morte dell’artista, avvenuta nel 1987. Una delle tante narrazioni biografiche? Non proprio. Perché alcuni elementi di questa serie rappresentano, come raccontiamo nel podcast, un tentativo di fare un Warhol (inteso come opera d’arte) della vita dello stesso Andy Warhol. A tentare di mettere su video questa figura sfuggente è Ryan Murphy, produttore di successi come Glee, Nip and Tuck, American Horror Story, la miniserie Halston e Ratched. Insieme a lui il regista Andrew Rossi e un inatteso alleato: l’Intelligenza Artificiale.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (e comunque meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
Andy Warhol e la sua voce AI
Nel documentario la voce narrante suona proprio come quella di Warhol. Ed è realizzata da Resemble AI, lo studio specializzato nel clonare le voci delle persone viventi. La sfida non è stata per niente semplice. Per prima cosa, c’era quella monotonia vocale costruita dalla sua educazione a Pittsburgh e dagli anni nella scena artistica di New York.
Resemble non aveva molto su cui lavorare, circa 3m. e 12s. di dati audio e aveva bisogno di creare una voce in grado di leggere 30 pagine di testo. Per fare ciò, il motore di AI di Resemble ha utilizzato le caratteristiche fonetiche della voce di Warhol. Quella voce è stata quindi caricata nella piattaforma web dell’azienda, dove il regista poteva digitare ciò che voleva la voce di Andy dicesse e addirittura regolarne intenzioni e accenti.
Ma l’AI non ha fatto proprio tutto basandosi su quei pochi minuti. L’attore Bill Irwin ha registrato alcune battute imitando la voce di Warhol per aiutare la macchina a imparare l’intonazione corretta. Alla fine, la voce di Andy è il risultato di un modello interpolato: 80% AI e 20% Bill Irwin.
Non solo IA: le tante star intervistate
Nel 1982 Andy Warhol è stato trasformato in un robot. La macchina era stata realizzata da un veterano della Disney Imagineering per un progetto che non è mai decollato, ma a Warhol piaceva il suo sé animatronico. “Le macchine hanno meno problemi”, diceva. “Mi piacerebbe essere una macchina”.
Tra gli intervistati nella serie ci sono Bob Colacello, Pat Hackett, Christopher Makos, Rob Lowe, Jerry Hall, Mariel Hemingway, Tony Shafrazi, Mary Boone, Vincent Fremont, Shelly Dunn Fremont, Jamie Wyeth, Glenn Ligon, Larry Gagosian, José Carlos Diaz, David LaChapelle, Wilfredo Rosado, Peter Wise, Donna De Salvo, Jay Johnson, Kenny Scharf, Alan Wanzenberg, Michael Chow, Patrick Moore, John Waters, Greg Tate, Julian Schnabel, Marc Balet, Lee Quinones, Donald Warhola, Futura 2000, Daniela Morera, Debbie Harry, Paige Powell, John Reinhold, Gigi Williams, Jay Gould, Jeffrey Deitch, Jessica Beck, Cornelia Guest, Madelyn Kaye, Lisa Birnbach, Fab 5 Freddy, Benjamin Liu, Lucy Sante, Tama Janowitz, Katy Dobbs, Whit Stillman e Jane Holzer.
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