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The Outsider: l’orrore nella provincia americana | 2 voci, 1 serie
The Outsider, podcast | Puntata a cura Di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella
In questo podcast parliamo di The Outsider, miniserie americana (HBO, 2020) in dieci episodi, ideata, prodotta e scritta da Richard Price (The Wire, The Night of), uno dei nomi più autorevoli della narrativa e della sceneggiatura crime americana. La serie nasce dall’adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King (2018). In Italia, dopo aver debuttato su Sky Atlantic, è tuttora disponibile su Now.
Nel cast, Ben Mendelsohn (Andor, Bloodline), Cynthia Erivo (Mr. Selfridge), Bill Camp (Zero Day, A Man in Full) e Jason Bateman (Ozark, Arrested Development), a cui è anche affidata la regia dei primi episodi.
La forza di The Outsider, come diciamo nel podcast, sta nel perfetto equilibrio tra crime procedurale, dramma psicologico e inquietudine soprannaturale. Le atmosfere sono fredde e realistiche, la narrazione è lenta e avvolgente, la regia punta su dettagli e silenzi per costruire un crescendo di tensione. La serie esplora il dubbio, la paura della comunità e la fragilità della razionalità umana di fronte all’incomprensibilità del puro male.
“2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.
Tra King e Price: una miniserie di confine
La storia si apre con un efferato omicidio nella cittadina di Cherokee City, Georgia: il cadavere di un bambino viene ritrovato mutilato. Le prove sembrano inchiodare Terry Maitland (Jason Bateman), allenatore e padre di famiglia molto stimato nella comunità. Ma indizi e testimoni lo collocano in due luoghi diversi contemporaneamente. Da qui si dipana una detective story che unisce tensione realistica, suggestioni horror e riflessioni sulla natura del male, tipiche del miglior King.
L’indagine coinvolge il detective Ralph Anderson (Ben Mendelsohn) e la misteriosa investigatrice privata Holly Gibney (Cynthia Erivo), personaggio ricorrente nell’universo kinghiano. I due incarnano i due opposti atteggiamenti – rifiuto e accettazione – difronte a ciò che la razionalità non può spiegare. The Outsider è la perfetta sintesi tra il noir metropolitano di Price e l’orrore visionario di King. La miniserie si interroga sulla paura collettiva, sul potere del sospetto, sulla fragilità della verità e sul fascino per l’irrazionale.
L’indagine parte dal realismo più concreto – il crimine, la polizia, la provincia americana – per poi addentrarsi, passo dopo passo, nei territori dell’incubo e dell’inconscio. La serie riflette sulle dinamiche della colpa e del dolore, ma anche sulle crepe della società contemporanea, mostrando come la paura possa diventare un virus capace di contaminare la mente e la realtà stessa. Un crime che si trasforma in horror, una storia di comunità che diventa parabola sulla condizione umana. In fondo, come insegna King e come Price sa raccontare, “l’orrore più grande nasce sempre dal quotidiano”.
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