• Missione
  • Redazione
  • Contatti
domenica, Novembre 9, 2025
  • Login
Mondoserie
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione
No Result
View All Result
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione
No Result
View All Result
Mondoserie
No Result
View All Result
  • Iscriviti alla newsletter
Home Articoli

Perché, perché, perché hanno cancellato Doctor Odyssey?

La serie era una festa a tema, rumorosa e sfrontata: E.R. che balla con Love Boat, Grey’s Anatomy in pareo. La rileggiamo, con la guida di Oscar Wilde

di Jacopo Bulgarini d'Elci
08/10/2025
in Articoli
Cover di Doctor Odyssey per Mondoserie
224
VIEWS
Condividi su FacebookWhatsappEmail

La domanda è retorica e insieme sincerissima: perché toglierci la nostra dose settimanale di kitsch gioioso e geniale? Doctor Odyssey è stata cancellata dopo una sola, lunghissima stagione (18 episodi su ABC a cavallo tra 2024 e 2025, da noi qualche mese dopo su Disney+). Ma nel frattempo aveva fatto in tempo a ricordarci una verità che Oscar Wilde enunciò molto tempo fa: “Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze”. Qui l’apparenza è tutto — luci da nave da crociera extra lusso, infermeria con strumenti dorati, capitano saggio e seducente (Don Johnson, sì), triangoli amorosi che scintillano come la scia della nave al tramonto — e proprio per questo diventa sostanza. 

La serie era una festa a tema, rumorosa e sfrontata: E.R. che balla con Love Boat, Grey’s Anatomy in pareo. Cancellarla “per scadenza delle opzioni del cast” suona burocratico, e culturalmente è persino peggio. In tempi di drammi pesantissimi e prestige television fin troppo seria, Doctor Odyssey praticava il controcanto del piacere puro, del feuilleton pop che sa di essere tale. E lo esibisce con malizia. Sotto la patina? Un catalogo (post)moderno delle nostre ossessioni: salute, benessere, identità, fame di fama, corpi come progetti infiniti. 

“È solo nelle frivolezze della vita che è possibile trovare un po’ di serietà”, scriveva sempre Wilde. Ecco, appunto: invochiamo il divino autore de “Il ritratto di Dorian Gray”, “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, “Il ventaglio di lady Windermere”, perché con la sua magnifica levità ci aiuti a superare il trauma della fine di questo show. 

Doctor Odissey è finita. Peccato: avremmo voluto restare a bordo ancora un po’.

Cos’è Doctor Odyssey: chi, dove, come

Creata da Ryan Murphy con Jon Robin Baitz e Joe Baken, prodotta da Ryan Murphy Television e 20th Television, Doctor Odyssey è un medical drama ambientato su una lussuosa nave da crociera, The Odyssey. Protagonista è Dr. Max Bankman (Joshua Jackson, Fringe, Dawson’s Creek), medico nuovo di bordo; con lui la nurse practitioner Avery Morgan (Phillipa Soo), l’infermiere Tristan Silva (Sean Teale, Skins) e il capitano Robert Massey (il mitico Don Johnson di Miami Vice e Watchmen). 

Una compagnia principale ben oliata, a cui si aggiunge una pioggia di guest star che spazia da Shania Twain a John Stamos, da Amy Sedaris a Margo Martindale, fino al crossover con Angela Bassett nel ruolo di Athena Grant-Nash (da 9-1-1). Messa in onda su ABC e poi su Hulu, la serie ha esordito con ascolti robusti (debutto più visto per un drama ABC in quattro anni). Puntando su un tono dichiaratamente “soap & bisturi”: casi medici estremi, romanticismo a rotazione, disastri improbabili, umorismo camp. La confezione è patinata (41–43 minuti a episodio, fotografia lucida, montaggio brioso), la scrittura alterna puntate autoconclusive e archi relazionali. 

L’idea di fondo è semplice ma fertile: quando il pronto soccorso è a mille miglia dalla costa, ogni decisione pesa il doppio. E mentre il mare riluce e l’infermeria sfavilla come un set hollywoodiano, riecheggia Wilde: “La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi”. Dentro questo gioco di apparenze, Doctor Odyssey trova paradossalmente la sua verità: l’eccesso come forma più autentica di realtà.

Ryan Murphy, il dandy del grottesco (e perché questo show gli assomiglia)

Di Nip/Tuck ha tenuto l’ossessione per il corpo; di American Horror Story la passione per l’eccesso; di American Crime Story l’istinto per l’attualità pop; di The Watcher, Hollywood, Ratched la calligrafia glamour e la cinefilia camp. Ryan Murphy è, da vent’anni, l’autore che meglio orchestra il grottesco americano: alto e basso, tragico e ridicolo, lacrima e eye-liner.

Doctor Odyssey distilla tutto questo in un dispositivo perfetto. Uno spazio chiuso (la nave), una comunità fluttuante (ospiti e equipaggio), un’urgenza continua (malattie, imprevisti, scandali). E una messinscena che teatralizza il quotidiano. Murphy firma il concept, scrive parecchi episodi, dirige, affida ad alleati storici la regia: tutto parla la sua lingua. Persino la “colpa” maggiore — l’azzardo dell’iperbole — è coerente. Non è realismo clinico: è melodramma cinico. Non è verosimile: è verosimigliante al nostro immaginario. 

La crociera, da cliché turistico, diventa palcoscenico del contemporaneo. Wellness guru e diet culture, chirurgia estetica come progetto identitario, influencer e solitudini lucenti, famiglie queer e famiglie rotte, spring break e spiritualità prêt-à-porter. 

Wilde, ancora: “La verità è raramente pura e mai semplice”. Murphy lo sa: dunque la piega, la trucca, la mette in scena. Non per ingannare, ma per rivelare — col filtro del kitsch — ciò che il naturalismo spesso non vede: il desiderio come forza che muove trama, corpi, potere.

Il postmoderno di Doctor Odyssey: un catalogo di ossessioni

Dentro Doctor Odyssey c’è la lista della spesa del presente. Sulla immensa nave si susseguono settimane tematiche che mappano tribù e fedi: Singles Week, Plastic Surgery Week, Wellness Week, Spring Break, Cheer Week, Casino Week. Ogni micro-mondo porta riti, linguaggi, dilemmi etici. 

La salute è storytelling: un’influencer del benessere e la rivale “olistico-guru”, il “Ken umano” e la chirurgia come autorialità del corpo, la madre che mente sul cancro per trattenere un amore, la coppia che si sposa in mare e scopre che la verità non naviga bene. Poi il caos: epidemie a bordo, avarie, rapine, orche e squali (sì), black-out, mare grosso, perfino “mistery” tra le cabine. L’iperbole non è un vezzo: è un algoritmo. 

Se i generi si consumano, Murphy li centrifuga fino a trovare nuove consistenze. Il medical diventa screwball, il romance vira al melodramma, il disaster è una black comedy. E nel cuore, il triangolo Max-Avery-Tristan: desiderio e deontologia, gelosie, fraintendimenti, lutti, ripensamenti. Non c’è “profondità” in senso tradizionale; c’è, piuttosto, una profondità epidermica: la superficie come scena dove la società recita se stessa. 

“Amo parlare di niente, è l’unico argomento di cui so tutto”, scriveva Wilde. Doctor Odyssey parla, apparentemente, di “niente” — e nel farlo colleziona i “tutti” del nostro tempo.

Manuale psicotico di piacere seriale

L’arte di Doctor Odyssey è l’episodio autosufficiente che scivola in arco narrativo. Ve lo restituisco così, col medesimo ritmo forsennato di un accumulo sfrenato e allegramente fastoso. Elencando spunti e temi di alcune puntate. 

Episodio pilota: medicine, COVID backstory, uomo in mare, chirurgia in emergenza, bacio sfiorato. 

Singles Week: sincope chimica, sinfonia di contagi sentimentali, il capitano tra eros e infarto.

Plastic Surgery Week: la regina delle cliniche, narici sacrificate alla coca, crioterapia fatale, Huntington che abbatte una madre, e la fraseologia perfida che solo Murphy sa scrivere.

Shark Attack! e poi …Part 2: Orca!: l’animale come blockbuster, la paura come rito collettivo.

Casino Week col crossover di 9-1-1: Athena intrappolata a bordo, crime & ER & screwball in un unico set. 

Hot Tub Week: cheerleader e farmaci ADHD, un twist medico che diventa etico, e il capitano alle prese con il fuoco di Sant’Antonio e i suoi fantasmi. 

Fino al dittico finale The Wave / The Wave, Part 2: l’onda distruttiva come dispositivo apocalittico ed emotivo. 

Il bello non è “credere” a tutto; è volerci credere pur sapendo che è un gioco. La televisione come una giostra: lo sai, e ci torni. Il segreto? Ritmo, faccia tosta, e una cura maniacale per tempi comici e patetici.

Wilde again, e siamo quasi all’ultimo giro: “La vita è troppo importante per essere presa sul serio”. Già! Ed ecco perché Doctor Odyssey funzionava così bene.

Doctor Odyssey: perché ci mancherà

La cancellazione “per scadenza opzioni” è la pietra tombale insopportabilmente prosaica di un oggetto così genuinamente barocco. Ma Doctor Odyssey — con ascolti d’esordio forti, fandom in crescita, e quell’aria da guilty pleasure senza sensi di colpa — meritava un’altra stagione. Non perché “elevata”, ma perché onesta: dichiarava il proprio patto col pubblico (divertirti) e lo rispettava con un surplus di stile. 

Nella serialità iper-prestigiosa d’oggi, dove l’ansia di significato può appesantire ogni inquadratura, una leggerezza competente è un bene raro. E questa serie lo era: una macchina di piacere pop, consapevole e sfrontata, costruita da un autore che del grottesco ha fatto lingua. 

Se n’è andata una piccola, sfavillante anomalia. La ricorderemo per i suoi eccessi, certo; ma anche per come, tra un’intubazione e un tramonto, ci ha fatto pensare al nostro bisogno di vedere — e di farci vedere. Con le nostre identità, i nostri desideri, le nostre ossessioni. 

Oscar Wilde ci saluta dal ponte: “Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione”. Anche noi. Se Doctor Odyssey tornasse, saliremmo a bordo senza esitazioni. 

La crociera come specchio del presente: Triangle of Sadness

Triangle of Sadness e il naufragio del capitalismo

Abbiamo parlato nel podcast di Ryan Murphy

Ryan Murphy? “È come un tessuto pieno di colori…” | PODCAST

Tags: commedia darkmedicinaRyan Murphysatira
Post precedente

Mondoserie a Radio Voice: Un mondo in serie? | PODCAST

Prossimo post

The Residence, un Cluedo alla Casa Bianca

Jacopo Bulgarini d'Elci

Jacopo Bulgarini d'Elci

Fondatore e direttore del progetto MONDOSERIE, prende le serie terribilmente sul serio. In una vita precedente è stato assessore alla cultura della città di Vicenza. In altre e non meno reali esistenze, si è perso sull’isola di Lost, ha affrontato i propri gemelli oscuri in Twin Peaks, ha avuto il cuore spezzato da Breaking Bad. Autore e critico tv, scrive interventi sulle trasformazioni dell’immaginario pop (Doppiozero), tiene conferenze, coordina e realizza pubblicazioni. Soprattutto, guarda e riguarda show da quasi 30 anni.

Articoli correlati

Cover di Cronache del dopobomba podcast per Mondoserie
Fumetto / Animazione

Cronache del Dopobomba: le storie nere del creatore di Sturmtruppen

04/11/2025
cover di Murder Mindfully per Mondoserie
Articoli

Murder Mindfully: inspira, espira, uccidi – per migliorare la tua esistenza

08/11/2025
Cover di Mercoledì per Mondoserie
Articoli

Mercoledì, la figlia degli Addams è cresciuta

14/10/2025
Cover di Barry per Mondoserie
Articoli

Barry: trauma, vita e showbiz in una cupa commedia

17/10/2025
cover di Dopesick, podcast per Mondoserie
Podcast

Dopesick, una tragedia fin troppo vera | PODCAST

15/10/2025
cover di The Residence per Mondoserie
Articoli

The Residence, un Cluedo alla Casa Bianca

05/10/2025
Prossimo post
cover di The Residence per Mondoserie

The Residence, un Cluedo alla Casa Bianca

MONDOSERIE: COS’È

Tra troppe novità che escono ogni giorno, Mondoserie è la tua guida. Ragionata. Per non perdere tempo: a scegliere, o guardando cose che non meritano.
E per andare in profondità, alla scoperta di cosa i grandi show di ieri e di oggi ci svelano sul mondo.

I più letti della settimana

  • cover di Murdaugh Murders per Mondoserie

    Murdaugh Murders: il declino di una dinastia nel profondo Sud

    410 shares
    Share 164 Tweet 103
  • Shameless, lunga magnifica tragicommedia senza vergogna

    1985 shares
    Share 794 Tweet 496
  • Invasion: ci meritiamo gli alieni, e pure ‘sta schifezza

    1706 shares
    Share 682 Tweet 427
  • Keep Sweet: taci e obbedisci… religiosamente

    402 shares
    Share 161 Tweet 101
  • La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra

    342 shares
    Share 137 Tweet 86

RSS MONDOSERIE. Il podcast

  • Detective perduti: la crisi del giallo classico in 4 serie | Attraverso lo specchio 07/11/2025 MONDOSERIE
  • Cronache del Dopobomba: le storie nere del creatore di Sturmtruppen | Fumetto 04/11/2025 MONDOSERIE
  • Il Mostro: una Toscana dark, un’ossessione collettiva | 2 voci, 1 serie 31/10/2025 MONDOSERIE
  • Marvel Zombies: la Marvel Animation è morta, purtroppo non è sepolta | Animazione 28/10/2025 MONDOSERIE
  • Untamed, ma non ci sono più investigatori normali? | 2 voci, 1 serie 25/10/2025 MONDOSERIE
Mondoserie

Una guida critica, per non perdersi. E per scoprire cosa i grandi show ci svelano delle nostre paure, dei nostri desideri, del nostro mondo.

Seguici su

Privacy Policy - Cookie Policy

Tutte le categorie

  • Articoli
  • Artwork
  • Documentari
  • Eventi
  • Film / Saghe
  • Fumetto / Animazione
  • In primo piano
  • Libri
  • Long form, saggi, analisi
  • Mondovisioni
  • Podcast
  • Speciale David Lynch
  • Speciale I Soprano
  • Speciale Mike Flanagan
  • Speciale The Walking Dead
  • Video

Ultimi aggiornamenti

Cover di Black Rabbit per Mondoserie

Black Rabbit e la difficile arte dello spettatore

08/11/2025
Cover Detective Story podcast per MONDOSERIE

Il detective si è perso? La crisi del giallo classico in 4 serie | PODCAST

07/11/2025
  • Missione
  • Redazione
  • Contatti

© 2021 Mondoserie - All rights reserved

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione

© 2021 Mondoserie - All rights reserved

Il meglio di Mondoserie

La tua guida alle serie imperdibili: recensioni, analisi e contenuti esclusivi.

Iscriviti alla nostra newsletter!

Inserisci la tua email