Untold: The Liver King, della durata di 65 minuti, è uno degli ultimi capitoli di documentari della serie Netflix Untold. Inaugurata nel 2021, Untold consta, fino ad ora, di 5 ‘volumi’ e ben 19 capitoli. I documentari riguardano storie controverse e/o criminali legate al mondo dello sport – inteso in senso lato. I titoli vanno da La fidanzata inesistente (The Girlfriend Who Didn’t Exist), incredibile vicenda di catfishing nel mondo del Football universitario, a Jake Paul the Problem Child, il notissimo youtuber diventato in breve tempo pugile professionista.
In The Liver King (Il Re del Fegato), diretto da Joe Pearlman, il soggetto è Brian Johnson, celeberrimo personaggio di internet con milioni di follower e milioni di dollari – prima dello scandalo che ne ha decretato l’inevitabile crollo. Commerciale e personale. Ovvero: l’ammissione dell’uso di steroidi.
Ma andiamo con ordine: l’autoproclamatosi Liver King aveva costruito un vero e proprio impero basato sulla sua filosofia di vita ‘ancestrale’. “Vivi da primitivo e avrai salute, forza e felicità” era il motto del quarantenne texano, che amava esibirsi costantemente in tenuta da selvaggio. Una montagna di muscoli scolpitissimi sempre in vista, barba lunga e incolta, coltello alla Rambo (non a caso, con Schwarzenegger, uno dei suoi miti adolescenziali) e un vasto assortimento di cappelli e copricapi, dal western al vichingo. Allenamenti estenuanti e una dieta rigorosamente carnivora, dove la carne migliore è il fegato, rigorosamente crudo (da qui The Liver King) e il piatto forte sono i testicoli animali. Infine, il religioso rispetto di quelli che chiama i nove principi ancestrali: riposo, cibo, movimento, protezione, freddo, sole, connessione, combattimento, legame.
Retorica ancestrale e impero commerciale
L’idea di fondo è che benessere e agi della modernità altro non sono che una gabbia di comfort, che porta inevitabilmente a diabete, malattie cardiache, obesità e disturbi vari. Non ultimo il diminuito tasso di fertilità. L’antidoto starebbe dunque nel ritorno ai (presunti) modi dei nostri antenati primitivi, cacciatori e raccoglitori. Questo avrebbe cambiato la vita dei suoi stessi figli, sempre malaticci. Racconto commovente, non c’è che dire.
Attraverso centinaia di video – in cui corre a torso nudo nei boschi o si immerge nell’acqua gelida del fiume – diffusi sui social, in poco tempo Brian convince migliaia e migliaia di persone, di ogni età e ceto sociale, della bontà della sua visione del mondo. I suoi discepoli – i primitivi (‘primals’) – affermano entusiasti di avere tratto notevoli benefici seguendo, anche solo in parte, i suoi consigli. TikTok, Instagram e compagnia bella vanno pazzi per le sue prove di forza ultramachiste, le sue colazioni a base di uova crude e testicoli di toro, i suoi vaneggiamenti di primitivismo new age e la sua vasta collezione di armi da fuoco.
La notorietà arriva nel 2021, quando appare in podcast importanti negli USA come quello di Logan Paul. La radicalità del suo messaggio e la stravaganza del suo look ne fanno un perfetto brand virale. The Liver King diventa il promotore di una retorica ancestrale inestricabilmente connessa ad una fiorente impresa commerciale. Le sue società, Ancestral Supplements LLC e The Fittest Ever LLC, vendono integratori di varia natura. Dando così ai consumatori la possibilità di accedere ai mistici vantaggi della sua dieta ‘primitiva’, senza doversi ingozzare di fegato crudo, per tacer del resto. L’implicita promessa è, naturalmente, anche quella di arrivare un giorno ad avere il suo fisico bestiale (ferma restando la necessità di massacrarsi di allenamenti ecc).
The Liver King: paradossi, contraddizioni e funghetti allucinogeni
Al fianco di questo novello Rambo, in lotta contro la sterile e ansiogena vita moderna, e del suo impero finanziario, vi sono naturalmente diversi partner commerciali: per gli aspetti del business online e per quelli della metodologia influencer. Così, la critica del buon selvaggio allo ‘zoo umano’ (troppo umano) nasconde in realtà una strategia imprenditoriale multimilionaria, effettuata proprio con quegli strumenti di modernità capitalista che tanto Brian ama denigrare nei suoi video. Un primo paradosso, di natura squisitamente ideologica, per così dire. Untold: The Liver King ci racconta questa strana contraddizione, per cui un radicale messaggio di autenticità in chiave antimoderna possa anche essere (o forse altro non sia che) un sottile e diabolico strumento di propaganda promozionale.
Ma la vera contraddizione, che è il cuore di questa storia è, come anticipato, un’altra. Con lo straordinario successo arrivano i primi dubbi: non è verosimile che la sua fisicità, così graniticamente imponente, sia dovuta esclusivamente a dieta e allenamenti. Lui, sdegnato, nega a gran voce, ad ogni occasione. Fino a quando, nel dicembre 2022, non viene tristemente smascherato. Il Liver King spendeva regolarmente circa 11.000 dollari al mese in steroidi, anabolizzanti e nell’ormone della crescita (HGH). Costretto ad ammettere tutto, il messaggero distrugge, in una sola volta, l’intero suo messaggio. “Vi ho ingannato.”
La reputazione del Liver King va in pezzi. Vendite e visualizzazioni crollano. I soci abbandonano l’attività commerciale. Brian si stringe attorno alla sua famiglia, nella sua ricca tenuta in mezzo ai boschi. Mangia funghetti allucinogeni a favore di telecamere, meditando sul da farsi.
Only in America!
Untold: The Liver King è innanzitutto una lunga intervista-verità, si fa per dire, al protagonista di questa storia. Che ripercorre in lungo e in largo, assieme a moglie e figli, e a chi ha lavorato al suo fianco. Al di là dei suoi tentativi vagamente apologetici e autoassolutori e, anzi, proprio attraverso questi, noi vediamo l’ennesima storia di un uomo ridicolo. L’ennesima storia di un uomo in cui realtà e proiezione di sé sono diventate, ad un certo punto, troppo discordanti per poter continuare a reggere.
La stessa serie Untold, affrontando narrazioni sportive e culturali provocatorie, esplora spesso la complessa interazione tra successo, scandalo e percezione pubblica. Consapevoli del sempre più labile, se non ormai del tutto inconsistente, confine tra realtà e spettacolo, in Untold: The Liver King assistiamo all’irresistibile ascesa di un tizio improvvisatosi guru esistenziale e del suo marchio commerciale. E all’inevitabile repentina caduta del suo impero, quando il suo improbabile e buffonesco inganno viene smascherato. Nel frattempo, però, milioni di persone gli hanno creduto, facendo di lui una divinità online. Only in America!
Post Scriptum – Per quanto, alla fine del documentario, il nostro si proclami rinato e dedichi sperticate lodi alla dieta vegetariana (sic), sei mesi dopo l’uscita di Untold: The Liver King viene arrestato per minacce di tipo terroristico. Gli ultimi video lo ritraggono delirante e in evidente stato confusionale. Altro che rinascita e verdure. Il crollo sembra essere totale e definitivo.
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