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True Detective, un’indagine (filosofica) sul mondo | 1 classico in 2
True Detective, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella.
È ufficiale: True Detective torna, già nel 2023, con una quarta stagione. In Italia andrà in onda su Sky. Ma – attenzione – avrà altri autori. Ha quindi particolarmente senso tornare a riflettere sulle prime tre stagioni dello show antologico creato e scritto da Nic Pizzolatto. Come facciamo in questa puntata del podcast (originariamente pubblicata nell’agosto 2021) dedicata a True Detective: scrigno di meraviglie di qualità diseguale tra le sue tre parti ma con una capacità formidabile di reinventare poliziesco e noir. Immergendo i suoi investigatori in evocativi paesaggi dell’anima. E osservandoli agire e soffrire attraverso il tempo, alle prese con casi che diventano ossessioni lunghe una vita. Fino a diventare un’indagine sul mondo, e su se stessi.
“1 classico in 2” è uno dei format del podcast di Mondoserie: conversazioni a due voci su serie che hanno segnato l’immaginario collettivo.
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Un’indagine sul mondo (e su se stessi)
True Detective (2014 – ), come discutiamo anche in questo podcast sulla crisi del giallo classico, è la serie che più ha contribuito a ridefinire la figura del detective nel nostro tempo. O meglio a ricrearla, darle nuova forma. Restituendoci, nelle sue tre stagioni, un detective che indaga sul mondo indossando lenti che sono quasi filosofiche. E lenti filosofiche concettualmente postmoderne: perché mentre indaga sul mondo, indaga su se stesso.
Lo vediamo nella prima folgorante stagione di True Detective, che racconta un’indagine lunga una vita. E in cui il protagonista, uno stazzonato poliziotto, arriva a dire: “Non voglio più sapere niente. Questo è un mondo in cui niente viene mai risolto”. O a definire il proprio ruolo, la propria funzione, il mondo intero in questi termini: “Tutti hanno qualcosa che non va, tutti vogliono una confessione e una catarsi, e tutti siamo colpevoli”.
Una messa in crisi radicale delle solidità e delle certezze su cui si basa la gnoseologia investigativa del giallo: perché le cose funzionino, tanto il lettore quanto i personaggi devono condividere una fondamentale fiducia nella possibilità che il caso venga risolto. In True Detective i contorni dell’indagine sono sfumati.
Il protagonista della terza stagione è un poliziotto che, ormai in declino senile, prova a riaprire un caso che decenni prima era rimasto insoluto: “La mia mente – dice – è un mucchio di pezzi mancanti. Non esiste certezza. Ma voglio conoscere tutta la storia”.
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