Six Feet Under: contro il tabù della morte | 1 classico in 2
Six Feet Under, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella.
A 20 anni dalla sua messa il podcast parla di una delle più belle serie di sempre: Six Feet Under, in Italia disponibile su Sky. Uno show che ha avuto il coraggio di mettere al centro del racconto la morte, e cioè il grande tabù del nostro tempo. Oggetto di costante rimozione, come anche la pandemia di questi anni ha mostrato con drammatica evidenza.
Accompagnamento musicale in tema, con la celebre “Marcia funebre” di Fryderyk Chopin, terzo movimento della Sonata per pianoforte n. 2 (1837-1839).
“1 classico in 2” è uno dei format del podcast di Mondoserie: conversazioni a due voci su serie che hanno segnato l’immaginario.
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Six Feet Under: una piccola intro
Six Feet Under è una serie televisiva statunitense andata in onda sul network via cavo HBO dal 3 giugno 2001 al 21 agosto 2005 riscuotendo grande successo, negli Stati Uniti così come in molti altri paesi. La fine anticipata della serie è stata voluta dall’autore Alan Ball (gli ascolti sono stati alti sino all’ultimo episodio).
Il titolo fa riferimento alla profondità a cui s’interra una bara negli Stati Uniti (6 piedi, pari a 1,83 metri).
Nate Fisher è il figlio di un impresario funebre che, in seguito alla morte del padre, decide a malincuore di diventare socio dell’azienda di famiglia insieme al fratello David. Il nucleo familiare include la madre Ruth e la sorella Claire. Gli altri personaggi principali sono l’impresario e amico di famiglia Federico Diaz, la fidanzata di Nate, Brenda Chenowith e il fidanzato di David, Keith Charles.
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