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Jack Ryan: la geopolitica come spettacolo

L’ultima incarnazione del leggendario personaggio di Tom Clancy, apparso in una ventina di romanzi, spettacolarizza temi divenuti tristemente attuali: a partire dalla minaccia russa

di Jacopo Bulgarini d'Elci
03/03/2023
in Articoli, Artwork
Cover di Jack Ryan per Mondoserie
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Un personaggio popolarissimo, protagonista di decine di romanzi e numerosi film. Una serie ricchissima in termini di produzione, di varietà di location, di sequenze d’azione. E una spettacolarizzazione forse senza precedenti di un tema che più attuale di così si muore: la geopolitica. E quindi la dinamica conflittuale tra Stati – e a volte dentro gli Stati. Jack Ryan è tutto questo. 

La serie di Prime Video ha debuttato nel 2018. Al successo della prima stagione è seguito, a fine 2019, quello della seconda. E, dopo la pausa per la pandemia, che rendeva impensabile una produzione così ambiziosa, a fine 2022 è uscito il terzo capitolo. Una quarta parte, forse in arrivo già per fine 2023, concluderà lo show. 

Se vi piace l’incrocio tra action, thriller e spionaggio – con un tocco d’esotismo frequente nel mondo degli 007 – è una serie decisamente raccomandabile. Il senso di avventura tiene tese le 8 puntate di cui si compone ogni stagione. Pur restando nella giusta superficie di un prodotto di intrattenimento, non manca lo sforzo di immaginare scenari di una qualche complessità e rilevanza. E poi c’è un protagonista, John Krasinksi, che porta al personaggio di Jack Ryan una confortante “normalità”: anzi, che la riporta, ispirandosi come vedremo all’interpretazione di un attore iconico come Harrison Ford.

Serve un’ultima ragione? La terza stagione racconta la corsa per fermare una minaccia russa nel cuore dell’Europa, ed evitare un conflitto mondiale…

Cosa, chi, come

Il titolo completo della serie è Tom Clancy’s Jack Ryan, ma la si conosce per il nome del suo protagonista: appunto l’analista della CIA / agente segreto Jack Ryan. Di cui parliamo diffusamente nel prossimo capitolo: del personaggio, e della sua enorme popolarità. Dai romanzi di Clancy, appunto, alla grande fortuna cinematografica. 

A creare lo show sono stati Carlton Cuse e Graham Roland. Il primo, in particolare, è un nome centrale nella serialità televisiva degli ultimi 20 anni. Cuse è stato lo showrunner, co-creatore, co-sceneggiatore e co-autore di un’infilata piuttosto impressionante di produzioni. Al centro delle quali spicca Lost (cui abbiamo dedicato una puntata del podcast): è stato lui, assieme a Damon Lindelof ma con ancora più costanza, a portare avanti la fondamentale serie fantastica. Ma poi, portano la sua firma show di successo come The Strain e Bates Motel. O, più di recente, un prodotto anomalo e affascinante come la tesa 5 days at Memorial, di cui abbiamo parlato nel podcast. Producono, oltre a Cuse, John Krasinski, Michael Bay e Mace Neufeld. 

Krasinski è l’altro elemento centrale. Già coprotagonista di uno show popolarissimo come The Office, oltre che regista in proprio della bella serie di film horror The Quiet Place, l’attore dà vita a una rilettura del personaggio convincente e riuscita. Jack Ryan, come raccontiamo nel prossimo capitolo, ha avuto tante incarnazioni e tanti volti. Krasinski prende ispirazione da Harrison Ford, che interpretò l’eroe di Clancy in due film degli anni ‘90: Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo. Il suo Ryan è un eroe assai umano. Coraggioso, certo. Pugnace, pure. Tosto, sì. Ma tutt’altro che supereroico. Un eroe quotidiano, come si vede fin dalle prime scene. 

Le tre stagioni fin qui prodotte non saranno le ultime: Jack Ryan ha già avuto conferma di una quarta, e forse ultime, parte. 

Jack Ryan: un personaggio leggendario tra romanzi e film

Jack Ryan, personaggio creato dallo scrittore Tom Clancy, ha avuto un enorme successo nella letteratura e quasi subito al cinema. Debutta nel libro “The Hunt for Red October” (in italiano “La grande fuga dell’Ottobre Rosso”) pubblicato nel 1984. Da allora, è apparso in numerosi altri romanzi di Clancy, diventando una delle figure più famose del genere di spy-thriller. In totale, Jack Ryan è apparso in una dozzina di romanzi scritti da Tom Clancy. Altri libri Clancy li ha scritti a quattro mani. Dopo la sua morte, nel 2013, Ryan ha continuato ad apparire in numerosi romanzi scritti da altri autori: il totale dei libri di cui è protagonista supera la ventina. Tra questi, numerosissimi bestseller. 

Ma chi è Jack Ryan? Ex Marine ferito in un incidente di elicottero, lo incontriamo come  analista della CIA. È in questo ruolo che viene spesso coinvolto in missioni (ovviamente pericolose) in giro per il mondo. Ha una vasta conoscenza della geografia, della cultura e della politica internazionale, e un ottimo intuito – il che lo rende un perfetto agente segreto. Ma non solo: nel corso delle sue avventure, Ryan diventa vicepresidente degli Stati Uniti. Troppo? No: finirà addirittura per succedere all’inquilino della Casa Bianca. Coraggio e intraprendenza, poi, ne fanno uno degli eroi più popolari degli ultimi decenni. 

La sua fortuna cinematografica è stata quasi immediata: Caccia a Ottobre Rosso esce nel 1990, con Sean Connery nei panni del comandante do sottomarino sovietico e Alec Baldwin in quelli del nostro eroe. Il primo di una serie di attori di primo piano a prestare il volto all’agente. Gli succederanno il già citato Harrison Ford, Ben Affleck e Chris Pine, nei cinque adattamenti cinematografici – di successo – usciti fino al 2014. 

Le tre stagioni dello show

Nel corso delle tre stagioni fin qui realizzate, la serie ci ha portati un po’ dappertutto. 

Nella prima stagione, Ryan – analista della CIA – è impegnato a smascherare un complotto terroristico organizzato dal leader jihadista Suleiman. Quando si imbatte in una serie sospetta di trasferimenti bancari, la sua ricerca di risposte lo allontana dalla sicurezza del suo lavoro e lo catapulta in un micidiale gioco in tutta Europa e nel Medio Oriente. Qui dovrà sventare un massiccio attacco contro gli Stati Uniti e i suoi alleati.

Nella seconda stagione, Jack Ryan viene inviato in Venezuela per investigare sulla scomparsa di un uomo d’affari americano. Presto scopre che il Venezuela è il teatro di una crisi umanitaria e politica, causata dalla corruzione del governo e dalla crescente influenza della Russia. Ryan deve lavorare con il suo team per salvare la vita di molti e fermare la minaccia rappresentata dal governo venezuelano e dalla Russia, che rischia di destabilizzare il Paese sudamericano e l’intera regione.

La terza stagione di Tom Clancy’s Jack Ryan si concentra sulla crescente minaccia rappresentata dalla Russia. O meglio, da una fazione all’interno del governo russo che punta a restaurare l’impero sovietico. Tra destabilizzanti operazioni di disinformazione, operazioni “false flag”, attentati nel cuore dell’Europa. Fino a portare gli Stati Uniti, e i loro alleati, sull’orlo della guerra mondiale e forse di un conflitto atomico.  

La geopolitica-spettacolo di Jack Ryan

Un semplice elenco delle location dà subito l’idea non solo della ricchezza produttiva di Jack Ryan, ma anche della sua fascinazione “esotica”. La prima stagione è stata girata primariamente tra Washington, Parigi, Marrakech e Montreal. La seconda stagione ha aggiunto nuove location: Colombia, Russia e Londra. La stagione 3 è stata girata anche in Repubblica Ceca, Ungheria, Austria, Slovacchia e Grecia – ma con pure alcune scene romane. 

È chiaro: la serie affronta temi geopolitici complessi – il terrorismo, la guerra fredda, le crisi umanitarie, la corruzione nei governi, il revanscismo nazionalista, il fanatismo, il cinismo delle agenzie – ricorrendo alla semplificazione. E, ovviamente, alla spettacolarizzazione. Di stagione in stagione, di episodio in episodio, Jack Ryan finisce per incarnare un nuovo modello di eroe americano. Simile eppure leggermente diverso da tanti predecessori. La lotta contro le minacce esterne è la solita tipica dell’action para-spionistico a stelle e strisce. Tuttavia, il mondo più che cattivo è incerto: ed è in questa incertezza che aumenta il pericolo. 

I nemici non sono villain animati da propositi megalomani: sono istanze geopolitiche concorrenti alla “pax americana”. Il Medio Oriente ricco di petrolio, umiliato dal colonialismo occidentale e percorso dai fremiti dell’islamismo radicale della prima stagione. L’ombra del caudillo, e di modelli di governi autoritari, nel Sudamerica della seconda stagione. Il grande nemico di sempre, la Russia, nella terza.  

Come già accennato, le tre stagioni di Jack Ryan dovrebbero concludersi con una quarta, già in cantiere. E che, viene da speculare, potrebbe facilmente portare il nostro eroe a confrontarsi con un nuovo e assai attuale avversario: la crescente superpotenza cinese…

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Jacopo Bulgarini d'Elci

Jacopo Bulgarini d'Elci

Fondatore e direttore del progetto MONDOSERIE, prende le serie terribilmente sul serio. In una vita precedente è stato assessore alla cultura della città di Vicenza. In altre e non meno reali esistenze, si è perso sull’isola di Lost, ha affrontato i propri gemelli oscuri in Twin Peaks, ha avuto il cuore spezzato da Breaking Bad. Autore e critico tv, scrive interventi sulle trasformazioni dell’immaginario pop (Doppiozero), tiene conferenze, coordina e realizza pubblicazioni. Soprattutto, guarda e riguarda show da quasi 30 anni.

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