• Missione
  • Redazione
  • Contatti
lunedì, Giugno 9, 2025
  • Login
Mondoserie
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione
No Result
View All Result
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione
No Result
View All Result
Mondoserie
No Result
View All Result
  • Iscriviti alla newsletter
Home Articoli

Bang Bang Baby, una miscela pazzesca e sovversiva

La serie italiana rielabora il genere crime / family drama in una divertentissima chiave grottesca e allucinata: fiaba dark, pop pulp, kitsch anni Ottanta, gangster onirico…

di Livio Pacella
23/12/2022
in Articoli, Artwork
Cover di Bang Bang Baby per Mondoserie
217
VIEWS
Condividi su FacebookWhatsappEmail

Bang Bang Baby (2022) è una fiera serie italiana ideata da Andrea Di Stefano e diretta da Michele Alhaique (che è anche supervisore artistico), Giuseppe Bonito e Margherita Ferri.

Produzione di Apartment e Wildside, per la distribuzione di Prime Video. Ho voluto riportare per intero i nomi coinvolti in questa produzione perché, all’interno dell’italico panorama seriale, Bang Bang Baby costituisce una felice e luminosa eccezione. Per forma e contenuti. Non appartiene al novero delle mastodontiche produzioni, crime o simili (Gomorra, 1992/93/94) né a quello delle grosse coproduzioni internazionali (ZeroZeroZero). Non per questo appartiene però alla schiera delle produzioni minori e/o minorate (… troppo imbarazzante fare qui qualche esempio).

Incredibile come questa serie, che in fondo è un brioso inno all’eccesso e alla finzione della messa in scena cinematografica, si ispiri ad un romanzo – L’intoccabile – di Marisa Merico (edito da Sperling & Kupfer), che è invece il racconto di una storia vera. Storia vera che qui si trasforma nella fiaba di Alice, una ragazzina che si ritrova vorticosamente invischiata nel mondo della ‘Ndrangheta nella Milano degli anni Ottanta.

Romanzo di formazione e favola nera, nera come l’umorismo di cui straborda, con ritmi serratissimi e un’estetica esasperatamente grottesca, questi dieci episodi sono un omaggio continuo ad un certo tipo di cinema d’autore. Da Guy Ritchie e (ovviamente) Quentin Tarantino a Martin Scorsese e (addirittura) Nicolas Winding Refn – anche se quest’ultimo viene citato più per la costante presenza di luci al neon. Ammiccando ad Hulk e alle Charlie’s Angels (due telefilm cult in voga in quel periodo).

Tutto qui è volutamente artificiale, e il decennio in questione – con la sua lacca e la sua musica sublimemente laccata – risulta essere il contesto ideale per sbizzarrirsi creativamente. Ricorrendo spesso a brillanti ammiccamenti autoreferenziali. 

La “Santa” e l’affare di Malpensa

Siamo nel 1986: Alice (Arianna Becheroni) è una taciturna ragazza che vive con la mamma operaia (Lucia Mascino) in una cittadina poco fuori Milano. Il padre calabrese, Santo Barone (Adriano Giannini), è morto sparato molti anni prima. O almeno così pensa Alice, fino a quando non vede una sua foto sul giornale, che lo ritrae nudo tra due agenti: questa immagine surreale segna l’inizio del suo viaggio nel mondo della malavita. Dal quale la madre, mentendo spudoratamente sulla sorte di lui, aveva sempre cercato di tenerla distante.

Il numeroso, potente e pittoresco clan familiare dei Barone è capeggiato da nonna Lina (un’irresistibile Dora Romano), vedova che sta cercando di accedere al Gran Consiglio della “Santa” – prerogativa tradizionalmente maschile – proponendo al vecchio boss dei boss, venuto per l’occasione al Nord, un affare assai remunerativo basato su concessioni pilotate per i lavori dell’aeroporto di Malpensa. La fantastica vecchia vuole a tutti i costi il suo posto alla tavola dei grandi, ovvero tra i malavitosi delle alte sfere. La sua è una ricerca, per così dire, esistenziale, che condivide con la nipote, la nuora e i principali personaggi – tutto sommato tragici – che fanno parte di questo allucinato dramma comico.

Ma l’appalto di Malpensa è saltato, a causa di qualche miliardo di lire che non è finito nelle giuste tasche politiche. E che, guarda caso, è forse passato troppo vicino alle mani di Santo… Ora lui è in prigione, a causa della sua inconsulta nudità per le notturne strade di Milano. In pratica, la nonna – in lutto da tempo immemore – vede sfumare l’affare della vita per colpa dell’idiota libidine del figlio. Sarà dunque la prima di una lista di villain intenzionati a farlo fuori. Questa volta sul serio, però.

Maschi e femmine in Bang Bang Baby

Dunque il fatidico incontro, dieci anni dopo, e attraverso le sbarre di una prigione, con l’inaffidabile genitore redivivo, catapulta letteralmente la nostra Alice nel paese delle meraviglie. Tra cadaveri, bordelli e maghi della TV, droga, sparatorie e loschissimi affari, ogni figura qui è un’iperbole volutamente caricaturale. Un’iperbole però alla spasmodica e spesso commovente ricerca del proprio senso, della propria identità.

Su tutti spicca quella di Nereo Ferraù (un grande Antonio Gerardi), lo scemo del villaggio che idolatra George Michael. Accompagnato dalla sorella Assunta (Giorgia Arena), lesbica mancata con velleità da sensitiva. Entrambi, venuti dalla Calabria per vendicare la morte del fratello, si perdono nella frenetica magia della Milano da bere. Tra trans, cocaina e macchiettistiche televisioni private.

Ed è la sorella a cercare di guidare le azioni – o più spesso a frenare la pazzia scatenata – del fratello, perché in Bang Bang Baby i maschi sono fondamentalmente cliché assurdi, bellimbusti e mostruosamente ridicoli. Sono solo le donne ad avere profondità, carattere, e a dominare la scena: Alice, assieme alla madre e alla nonna – per tacere delle splendide dame del night… 

Il rocambolesco susseguirsi di eventi tra il pulp ed il demenziale, che segue al punto di non ritorno narrativo della protagonista, molto probabilmente non ha più niente a che fare con la storia vera della “principessa della ‘ndrangheta” inizialmente raccontata dal romanzo. Nella serie la ragazzina timida, impacciata e derisa dai suoi compagni, che ha un unico effeminatissimo e divertentissimo amico – Jimbo -, diventa, con una velocità che ha del disarmante, una scaltra e spietata criminale minorenne. Torna dunque ad essere fieramente una Barone, famiglia di punta della ‘ndrangheta milanese. Per la disperazione della madre, operaia emancipata e progressista. 

Bang Bang Baby: una gangster story sovversiva

Una metamorfosi improvvisa ed irreversibile, scandita dai commenti in voice over della nostra eroina, che aprono e chiudono ogni episodio. Parafrasando sitcom americane, anime giapponesi e pubblicità varie, in un’ambivalente atmosfera onirica, fluttuante tra il postmoderno e il kitsch (per quel che può significare). Parafrasi che non riguardano esclusivamente l’evoluzione della stessa Alice, ma che talvolta includono anche diverse epifanie degli altri protagonisti del racconto. Perché la fanciulla, in Bang Bang Baby, non è l’unica a doversi sudare la propria emancipazione.

Se ha senso parlare di lotta tra il Bene e il Male per questa storia (e non ce l’ha, soprattutto se per l’uno e l’altro si intendono Stato e crimine organizzato), l’unica vittoria possibile per Alice, Nereo & Company consiste nell’assoluta e spensierata – ma non per questo sprovveduta – affermazione di sé contro i diversi luoghi comuni che sono costretti ad incarnare per nascita, appartenenza, genere, età… 

Bang Bang Baby è allora una rielaborazione assolutamente unica e originale della gangster story, che nell’italica tradizione sempre si accompagna al family drama. Una rielaborazione che mira alla sovversione dei generi, formale e contenutistica. Bene e male, maschio e femmina, vecchio e giovane, legale ed illegale sono tutti poli che vengono ribaltati, anche più volte, nel corso della narrazione. Una narrazione dall’estetica multiforme e debordante, come già accennato.

Careless Whisper e l’ultrapop di una fiaba “vera”

La sua deriva ultrapop è magnificamente contrappuntata anche dalla colonna sonora. Che pesca a piene mani dal catalogo nazionale ed internazionale, tra gli indimenticabili – o magari già dimenticati – successi del tempo: Loredana Bertè, Blondie, Heather Parisi, Wham, Al Bano e Romina, Talking Heads, Ivan Graziani… Il culmine del pathos è senza dubbio raggiunto da scene come l’esibizione d’opera lirica en travesti al night – oppure Nereo Ferraù, con posticcia parrucca biondo tinta, che karaoka tragicamente Careless Whisper di George Michael davanti alle telecamere televisive, per l’indicibile vergogna di tutto il suo clan parentale…

La rabbia impotente dello scemo del villaggio, in quell’epico e straziante momento, o l’impossibilità di poter vivere l’amore della sua vita (che è sempre en travesti!), ci riporta al continuo sottotesto drammatico che tutta percorre questa serie, altrimenti così sgargiante e luccicante, talvolta in apparenza anche così pacchiana… 

Proprio in questa apparente contraddizione sta la potenza di Bang Bang Baby: visione al contempo sincera e spiazzante, artificiale ed emozionante. E assolutamente, pur tra tutti i rimandi e le citazioni, originale. 

Ovvero – come partire da una storia vera per arrivare ad un’incredibile fiaba… altrettanto vera.

Un’altra crime story dark e grottesca: Bad Sisters

Bad Sisters, se l’omicidio è buono e giusto

Tags: anni 80Bang Bang BabycrimegrottescoMilano
Post precedente

Ratched, dal cinema alla tv di Ryan Murphy | PODCAST

Prossimo post

David Bowie: quando i fumetti suonano il rock | PODCAST

Livio Pacella

Livio Pacella

Livio Pacella [altrove Al Lecap o liviopacella]. Attore, autore, regista, filosofo ballerino, poeta maledetto, bohemien, da tempo impegnato nella stesura di "In Progress - a work", continua a vivere, tra lo stupore generale, al di sopra dei suoi mezzi.

Articoli correlati

Cover di Criminal Minds podcast per Mondoserie
In primo piano

Criminal Minds: le forme rassicuranti del buio | PODCAST

06/06/2025
cover di Romanzo Criminale - La serie, podcast per Mondoserie
In primo piano

Romanzo Criminale, primo grande crime italiano | PODCAST

30/05/2025
coveri de Lo straordinario mondo di Gumball per Mondoserie
Articoli

Lo straordinario mondo di Gumball: originalità e spensieratezza

31/05/2025
Cover di The New Pope per Mondoserie
Articoli

The New Pope, nuovo inno sorrentiniano alla fragilità e vanità umane

24/05/2025
cover di Animal Kingdom per Mondoserie
Articoli

Animal Kingdom: tra legami di sangue e patto criminale

04/05/2025
cover di La via del Grembiule, podcast per Mondoserie
Fumetto / Animazione

La via del Grembiule – Lo Yakuza casalingo | PODCAST

06/05/2025
Prossimo post
Cover di Bowie e fumetti podcast

David Bowie: quando i fumetti suonano il rock | PODCAST

MONDOSERIE: COS’È

Tra troppe novità che escono ogni giorno, Mondoserie è la tua guida. Ragionata. Per non perdere tempo: a scegliere, o guardando cose che non meritano.
E per andare in profondità, alla scoperta di cosa i grandi show di ieri e di oggi ci svelano sul mondo.

I più letti della settimana

  • Artwork di The Walking Dead per Mondoserie

    The Walking Dead, la vita continua (e pure la saga)

    736 shares
    Share 294 Tweet 184
  • Murdaugh Murders: il declino di una dinastia nel profondo Sud

    162 shares
    Share 65 Tweet 41
  • The Closer / Major Crimes: se il fine giustifica i mezzi

    1967 shares
    Share 787 Tweet 492
  • Love, Death & Robots volume 4: un preoccupante passo falso

    12 shares
    Share 5 Tweet 3
  • Shiny_Flakes: The Teenage Drug Lord. Una sfida tra realtà e finzione

    781 shares
    Share 312 Tweet 195

RSS MONDOSERIE. Il podcast

  • Criminal Minds: le forme rassicuranti del buio | 2 voci, 1 serie 06/06/2025 MONDOSERIE
  • Star Wars: Clone Wars 2D. Una serie vintage ancora sorprendente | Animazione 03/06/2025 MONDOSERIE
  • Romanzo Criminale, la prima grande serie italiana crime |  2 voci, 1 serie 30/05/2025 MONDOSERIE
  • Secret Level, un bello spot e nulla di più | Animazione 27/05/2025 MONDOSERIE
  • Mythic Quest, l’epica tragicomica del lavoro creativo | 2 voci, 1 serie 23/05/2025 MONDOSERIE
Mondoserie

Una guida critica, per non perdersi. E per scoprire cosa i grandi show ci svelano delle nostre paure, dei nostri desideri, del nostro mondo.

Seguici su

Privacy Policy - Cookie Policy

Tutte le categorie

  • Articoli
  • Artwork
  • Documentari
  • Eventi
  • Film / Saghe
  • Fumetto / Animazione
  • In primo piano
  • Libri
  • Long form, saggi, analisi
  • Mondovisioni
  • Podcast
  • Speciale David Lynch
  • Speciale I Soprano
  • Speciale Mike Flanagan
  • Speciale The Walking Dead
  • Video

Ultimi aggiornamenti

Cover di Love Death & Robots 4 per Mondoserie

Love, Death & Robots volume 4: un preoccupante passo falso

08/06/2025
Cover di The Thing about Pam

The Thing about Pam: psicopatologia di una casalinga serial killer

07/06/2025
  • Missione
  • Redazione
  • Contatti

© 2021 Mondoserie - All rights reserved

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione

© 2021 Mondoserie - All rights reserved