• Missione
  • Redazione
  • Contatti
giovedì, Maggio 22, 2025
  • Login
Mondoserie
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione
No Result
View All Result
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione
No Result
View All Result
Mondoserie
No Result
View All Result
  • Iscriviti alla newsletter
Home Articoli

Jerry Springer inventò la tv spazzatura. Lui è morto, la sua creatura no

Con quasi 5000 episodi all'attivo, il Jerry Springer show portò il trash totale nel piccolo schermo. La sua nefasta influenza è sopravvissuta alla fine del programma

di RDB
27/01/2025
in Articoli
Cover di Jerry Springer show per Mondoserie
1.2k
VIEWS
Condividi su FacebookWhatsappEmail

Jerry Springer è morto, viva Jerry Springer. Ho chiesto al direttore di Mondoserie di lasciarmi fare un pezzo che fosse un The Best of che raccogliesse i momenti epici che ancora si trovano in rete. Ha detto di sì, e anche subbito.

Del resto, questo è un sito che si occupa di intrattenimento seriale. E quindi è impossibile non parlare di una trasmissione con 28 stagioni all’attivo – per 4.969 episodi! – e una dose pressoché infinita di momenti di goduriosa allucinazione. Sparsi ora come clip sgranate in rete (a breve ne parliamo e ne mostriamo pure qualcuno) che chissà quanto dureranno.

Più di recente, a inizio 2025, Netflix ha pubblicato un documentario in due puntate: Jerry Springer: Fights, Camera, Action. Di cui trovate qui sotto il trailer. Ben fatto, intrigante, disturbante, racconta la genesi del “peggior tv show di tutti i tempi”. Ricorrendo a interviste ai produttori dell’epoca, chiamati, oggi, a ripensare e raccontare il loro lavoro. Un bel lavoro, che vi consigliamo di vedere. Dopo aver letto questo articolo, ovviamente, e soprattutto dopo aver guardato tutte le clip di pura trash tv selezionate amorevolmente per voi.

L’era perduta della TV

Dovete capire che siamo in pochi a conoscere e ad apprezzare Jerry Springer. Proveniente da una famiglia di ebrei profughi dell’Olocausto, cresciuto nel Queens, come Cindy Lauper e Donald Trump, lo Springer ebbe una carriera di politico per il Partito Democratico USA. Arrivando ad essere sindaco di Cincinnati. Non è che c’è da stupirvi: se avete mai visto le videointerviste fatte ai giovani a caso nei centri commerciali da Bernie Sanders sapete qual è il fascino che i membri del partito dell’asino avevano per il mezzo televisivo.

Perché, essenzialmente, stiamo parlando di questo oggetto finito in una obsolescenza latente: la televisione. Se non avete mai visto una puntata del Jerry Springer Show, che in realtà si chiamava solo Jerry Springer, è perché si tratta proprio di roba dell’era televisiva. Quando non c’era internet e quindi – pazzesco a pensarci – le uniche immagini in movimento che arrivavano dagli USA venivano sotto forma di pellicola (i film) e nastri magnetici (VHS). E quel poco che si poteva vedere sui nostri canali, che importavano serie a BZF, non era mai la vera TV statunitense. I talk show venivano prodotti, talvolta scopiazzando oscenamente gli americani, in Italia. 

Ecco, c’è questa cosa da dire: forse non avete mai visto un episodio del Jerry Springer, ma la sua cifra è percolata decisamente nella nostra TV, in ispecie quella pomeridiana, fatta per le signore. Se improvvisamente, da qualche parte a fine anni Novanta, sono iniziate a comparire figure sguaiate, urla, scenate, volgarità gratuite e situazioni interpersonali al di fuori della decenza, ebbene, quello è un effetto indiretto di Jerry Springer. Perché i network, e gli autori che «pettinavano» (si dice così) i programmi, pendevano sempre dalla labbra catodiche dello Zio Sam. 

Vita di Jerry Springer

Il Jerry ci aveva messo un po’ a focalizzarsi. La politica era il suo pane. Aveva lavorato alla campagna presidenziale di Bob Kennedy nel 1968. Quindi l’esperienza in consiglio comunale a Cincinnati, prima come consigliere e poi come sindaco. Vale la pena di riportare che nel 1974 si dovette dimettere da consigliere dopo aver ammesso di aver adescato una prostituta, ma nel 1975 venne rieletto con una vittoria a valanga, per poi diventare sindaco nel 1977. Le controversie, è possibile abbia imparato a quel punto, gli portavano bene.

La politica, tuttavia, non sempre gli usciva col buco. La sua candidatura alle primarie democratiche per correre come governatore dell’Ohio si arenò. Riparò lavorando in radio, e poi come giornalista TV per un’affiliata locale della NBC.

Negli anni intanto si stava incubando il suo capolavoro, il Jerry Springer Show, che abbiamo detto si chiamava solo Jerry Springer (come se il Maurizio Costanzo Show si fosse chiamato solo Maurizio Costanzo: suona in modo inaffrontabile). Si trattava di un talk show che doveva affrontare temi scabrosi. Per le prime due stagioni si concentrò sulla politica, ma ebbe un indice di gradimento bassissimo.

Jerry Springer nel 1982, candidato governatore dell’Ohio

«Il peggior programma televisivo di tutti i tempi»

Jerry quindi ricalibrò il programma. Perché, deve essersi chiesto, non parlare di cose a cui il pubblico – compreso quello in sala – reagisce immediatamente? Eccoti un talk che invita personaggi, supposti reali, che parlano delle loro storie di adulterio, di relazioni familiari marce sino all’indescrivibile (dove l’incesto, bleah, non è più un tabù), usando parolacce e violenza fisica, magari vestiti in modo succinto?

Il risultato fu l’archetipo, e al contempo il vertice forse ineguagliato, della TV spazzatura. La puntata pilota andò in onda su NBC Universal il 30 settembre 1991. E da lì fu uno schifo ininterrotto che durò 27 anni. Tuttavia è riconosciuto che l’apice fu raggiunto negli anni Novanta. In momenti sconvolgenti, che sfidavano la credulità dello spettatore, venivano raccontate storie bizzarre e agghiaccianti, presentati personaggi improbabili, spaccate famiglie, umiliate persone e gruppi sociali, toccate profondità di abiezione umana.

E poi, soprattutto, botte, tante botte, botte da ogni parte. Al punto che Steve Wilkos, uno dei membri del team della Security – che interveniva di continuo a sedare gli animi che trascendevano in modi che in confronto Sgarbi vs D’Agostino è roba softcore – divenne ad una certa un personaggio talmente famoso da sostituire in alcuni episodi lo stesso Jerry e a farsi un programma tutto suo. Lo Steve Wilkos show.

La critica definì il Jerry Springer «il peggior show televisivo di tutti i tempi», e lui ne andò fiero, usando il giudizio per annunciare l’apertura di ogni puntata. L’America, tuttavia, segretamente apprezzava: era un guilty pleasure, un vizio privato irresistibile per i telespettatori di quegli anni. 

Le scene più brutte che avete mai visto

Il perché lo capite se vi lasciate guidare in questo carosello di clip che Mondoserie ha preparato per i suoi lettori.

Una presenza immancabile era quella dei ragazzi del Ku Klux Klan, che si presentavano bardati dei loro grembiuloni colorati e i celeberrimi cappucci.

Non di rado scattava, anche immantinente, la rissa con i vari personaggi con cui venivano invitati a «parlare»: neri, ebrei, chiunque, con, talvolta, picchiatori che si levavano dal pubblico per menare i KKK e il loro irresistibile accento Southern.

 

Anche questi, salta fuori, hanno i loro problemi familiari.

 

Il programma era il trionfo visibile dei Redneck, che in TV in effetti non si erano mai visti davvero. Gli esemplari rappresentati erano ragguardevoli, e molto offensivi della categoria. 

 

Non mancavano pure le risse amoroso – familiari tra Hillbillies, una categoria per comprendere la quale rimandiamo al film Netflix di Ron Howard Elegia americana, trasposizione del romanzo del nuovo vicepresidente USA, J.D. Vance.

Anche i senzatetto drogati, specie se inguardabili, trovavano rifugio dal Jerry.

 

Il caso umano del padre adolescente di quattro figli con tre donne adulte diverse (ma è legale? Non in tutti gli Stati, a quanto ricordiamo dal caso di una famosa dark lady del cinema romano) poteva non esservi?

 

Incredibili rivelazioni dal mondo del lesbismo.

 

Fidanzate che tradiscono il fidanzato cieco.

 

Relazioni pericolose con nani spogliarellisti.

 

In un momento di grande avanguardia, si presentò anche un personaggio affetto da una parafilia di cui oggidì si è cominciato a parlare: l’apotemnofilia, ossia il desiderio di essere amputati.

 

Oltre all’uomo che aveva sposato il suo cavallo,

ad un certa comparve anche quello che amava il suo panda.

Voi pensate che oggi come oggi, scene del genere con i transessuali fischiati dal pubblico siano ancora possibili? Erano gli anni Novanta, bellezze mie, si poteva tutta – mica come in questi orwelliani anni 2020.

 

Un altro pattern ripetuto negli anni era quello dell’annuncio in diretta della rivelazione del tipo «non sei tu il padre» (i test del DNA in farmacia erano di là da venire).

La cosa del transessuale che seduce il bravo ragazzo inconsapevole fu un pattern che si ripeteva negli anni, coinvolgendo tutte le razze. «Surprise, I’m a man!». E il pubblico in deliquio. E giubbotte.

 

Botte, botte a tutti. Botte in famiglia. Tra rivali. Botte durante le proposte di matrimonio. 

Botte tra cugini che si sposano.

Botte nei pentagoni amorosi.

Botte tra cornute.

Botte interraziali tra conoscenti.

Botte fra gemelle omozigote.

 

Botte tra afroamericani omosessuali.

 

Botte in quello che è uno degli scontri più epici mai concepiti nella storia umana, «prostitute contro papponi».

Non possiamo, tuttavia, dimenticare gli epici momenti di midget fight, cioè di «botte fra nani», perché i triangoli amorosi violenti vi sono anche lì. Qui bisogna capire che il Jerry fa regredire il telespettatore al medioevo in cui questo tipo di spettacoli erano usi. Il pubblico in studio, invece, esaltato e berciante, regredisce a stadi dell’evoluzione biologica ancora più indietro nel tempo. 

 

Poi c’era la variante più organolettica, il food fight: i protagonisti, quasi sempre donne, si tiravano addosso il cibo, conciandosi in modo rivoltante.

 

Esistono video compilativi di ogni sorta delle grandi risse al Jerry Springer.

Una polemica recente ha visto i membri della security (tra i quali, ad un certo punto, figurò anonimamente anche lo storico campione di arti marziali miste Bas Rutten) ammettere che la violenza in scena era in realtà fasulla. 

 

Sarà. Tuttavia c’è stato qualche caso davvero sinistro. Una donna, Nancy Campbell-Panitz, accusata in un episodio dall’ex marito Ralf Panitz e dalla nuova moglie di stalking, fu trovata morta. L’ospite di Springer fu trovato mentre scappava in Canada: passato in giudizio, gli fu comminato l’ergastolo. Davanti ai microfoni di Larry King lo Springer negò che vi fosse qualsiasi correlazione tra il programma e il brutale omicidio.

Tuttavia, restava il fatto che lo show potesse rendere popolari, glamour, le devianze sessuali più oscene ed aggressive.

Jerry Springer al cinema

Negli ultimi anni, il mito di Springer si era afflosciato. Tuttavia, vi sono pellicole, viste e meno viste, che cercavano di includere il suo mito per effetti comici. Nel secondo Austin Powers – Austin Powers – la spia che ci provava (1989) – al Jerry Springer Show appare il dottor Male che vorrebbe riconciliarsi con suo figlio, ma finisce per fare a botte con chiunque, compresi gli immancabili tizi del Ku Klux Klan. Lo si vede nel video qui sopra.

È apparso anche nel film Sharknado (2013), quello del tornado fatto di squali affrontato con una motosega da uno dei protagonisti di Beverly Hills 90210 (quello biondo di seconda scelta, non Dylan), dove viene divorato con un inguardabile effetto digitale dal pesce che si fingeva morto. 

Gli ultimi giorni di Jerry Springer

A fine anni 2000 aveva fatto, senza troppa gloria, il giurato ad America’s Got Talent, una specie di X-Factor americano. Aveva riprovato la politica, cercando di correre per il Senato federale nel 2000 e nel 2004, ma l’associazione con lo show più trash della storia era troppo forte, e dovette rinunziare. Nel 2018 decise di riprovare a divenire governatore dell’Ohio, prima di rendersi conto di essere troppo vecchio. 

Il suo lascito è stato nella cultura popolare, e non solo Nel 2003 a Londra cominciò ad andare in scena un’opera lirica ispirata al programma, Jerry Springer: The Opera. Nel 1998 era uscito un film in cui il presentatore interpretava se stesso, The Ringmaster.

Rimangono pure i giudizi sulla sua persona e sul suo operato. Un libro del 2005, intitolato Le 100 persone che stanno fottendo l’America, definiva Jerry «la più bassa forma di vita della TV», un pioniere nello sfruttamento del disagio dei suoi ospiti e della stupidità della sua audience. 

Oggi, come detto in apertura, un documentario Netflix in due parti (Jerry Springer: Fights, Camera, Action) ne rinverdisce il mito, per così dire, per nuove generazioni di spettatori.

Jerry è morto nella sua casa di Evanston, Illinois, il 27 aprile 2023 all’età di 79 anni. La famiglia ha fatto sapere che gli era stato diagnosticato un cancro al pancreas pochi mesi prima della sua morte.

Ma non disperate: lo schifo che ha portato in TV per decenni è ancora tutto qua.

Tv americana: leggi il nostro ritratto di Conan O’Brien

Conan, addio: dopo 28 anni lascia il re dei late night show

Tags: Jerry SpringerrealitysocietàTV americana
Post precedente

A Man in Full: decadenza di un tycoon con gli attributi

Prossimo post

Arcane ha cambiato per sempre il mondo dell’animazione

RDB

RDB

RDB si occupa di audiovisivi da circa 25 anni. Non mangia dall'ottobre 2017. Si oppone alle zone pedonali.

Articoli correlati

Cover di Watchmen podcast per Mondoserie
Podcast

Watchmen: chi sorveglia i sorveglianti? | PODCAST

11/04/2025
Cover di SNL Saturday Night Live per Mondoserie
Articoli

SNL! I primi 50 anni del mitico Saturday Night Live

16/04/2025
cover di Ghost Adventures per Mondoserie
Articoli

Ghost Adventures: caccia ai fantasmi tra credulità e narcisismo

01/03/2025
cover di Cry Wolfe per Mondoserie
Articoli

Al lupo, al lupo! In Cry Wolfe, un detective interpreta se stesso

14/09/2024
Cover di The Boys Pr Mondoserie
Articoli

The Boys, quando i supereroi sono i supercattivi

07/09/2024
Cover di RuPaul's Drag Race per Mondoserie
Articoli

RuPaul’s Drag Race: nasciamo nudi, il resto è travestimento

01/08/2024
Prossimo post
Cover di Arcane podcast per Mondoserie

Arcane ha cambiato per sempre il mondo dell’animazione

MONDOSERIE: COS’È

Tra troppe novità che escono ogni giorno, Mondoserie è la tua guida. Ragionata. Per non perdere tempo: a scegliere, o guardando cose che non meritano.
E per andare in profondità, alla scoperta di cosa i grandi show di ieri e di oggi ci svelano sul mondo.

I più letti della settimana

  • Cover di Black Mirror per Mondoserie

    Black Mirror: specchio oscuro della nostra esistenza tecnologica

    92 shares
    Share 37 Tweet 23
  • The Closer / Major Crimes: se il fine giustifica i mezzi

    1902 shares
    Share 761 Tweet 476
  • Shiny_Flakes: The Teenage Drug Lord. Una sfida tra realtà e finzione

    742 shares
    Share 297 Tweet 186
  • Shameless, lunga magnifica tragicommedia senza vergogna

    1650 shares
    Share 660 Tweet 413
  • Andor: contro l’Impero, per la libertà. Una serie stellare!

    301 shares
    Share 120 Tweet 75

RSS MONDOSERIE. Il podcast

  • Animatrix: un’antologica non ancora obsoleta | Animazione 20/05/2025 MONDOSERIE
  • Adolescence: è ancora possibile un’adolescenza normale? | 2 voci, 1 serie 16/05/2025 MONDOSERIE
  • Brian the Brain, il mondo agghiacciante di M. Á. Martín | Fumetto 13/05/2025 MONDOSERIE
  • Habemus Papam! Con i Papi profetici di Sorrentino, tra sacro e profano 09/05/2025 MONDOSERIE
  • Daredevil Born Again: tra Law & Order, cronaca e Macbeth | 5 minuti 1 serie 06/05/2025 MONDOSERIE
Mondoserie

Una guida critica, per non perdersi. E per scoprire cosa i grandi show ci svelano delle nostre paure, dei nostri desideri, del nostro mondo.

Seguici su

Privacy Policy - Cookie Policy

Tutte le categorie

  • Articoli
  • Artwork
  • Documentari
  • Eventi
  • Film / Saghe
  • Fumetto / Animazione
  • In primo piano
  • Libri
  • Long form, saggi, analisi
  • Mondovisioni
  • Podcast
  • Speciale David Lynch
  • Speciale I Soprano
  • Speciale Mike Flanagan
  • Speciale The Walking Dead
  • Video

Ultimi aggiornamenti

Cover di Animatrix podcast per Mondoserie

Animatrix: un’antologia non ancora obsoleta | PODCAST

20/05/2025
Cover di Andor per Mondoserie

Andor: contro l’Impero, per la libertà. Una serie stellare!

19/05/2025
  • Missione
  • Redazione
  • Contatti

© 2021 Mondoserie - All rights reserved

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Mondovisioni
    • Documentari
    • Fumetto / Animazione
    • Libri
    • Long form, saggi, analisi
    • Speciali
      • Speciale David Lynch
      • Speciale The Walking Dead
      • Speciale I Soprano
      • Speciale Mike Flanagan
  • Eventi
  • Tags
  • Missione
  • Contatti
  • Redazione

© 2021 Mondoserie - All rights reserved

Il meglio di Mondoserie

La tua guida alle serie imperdibili: recensioni, analisi e contenuti esclusivi.

Iscriviti alla nostra newsletter!

Inserisci la tua email