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L’Eternauta, la serie. Ennesima vita di un capolavoro | 10 minuti, 1 serie
L’Eternauta, serie, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Nella primavera 2025 Netflix Argentina ha rilasciato la serie TV basata sul fumetto capolavoro di H.G. Oesterheld: L’Eternauta. Una prima stagione che poggia su 6 puntate della durata media di un’ora e una seconda stagione già confermata e che dovrebbe chiudere il ciclo narrativo di questa riduzione per la televisione.
Lo showrunner Bruno Stagnaro ha avuto il compito ingrato di trasporre sul piccolo schermo una delle più importanti storie a fumetti di sempre, un capolavoro dell’avventura fantascientifica che con il tempo è entrata nel mito in virtù della tragica fine del suo creatore. Riguardo questa serie Tv, la critica e il pubblico si sono divisi nettamente tra chi sostiene che nonostante i molti cambiamenti rispetto all’originale mantenga vivo lo spirito del fumetto. E coloro che, invece, la definiscono brutta, noiosa e povera. È vero: L’eternauta la serie si scontra con titani della fantascienza contro cui chiunque uscirebbe con le ossa rotte – su tutte le contemporanee seconde stagioni di The Last of Us e Andor. Ma mantiene intatto lo spirito di fondo non già del fumetto in sé, quanto della visione che Oesterheld aveva dell’eroismo e dell’avventura.
Quest’opera rimarca il concetto caro al suo primo creatore: l’unico eroe possibile è un eroe collettivo, non un eroe individuale. E per quanto la serie abbia un titolo al singolare, L’Eternauta, ovvero il vagabondo dell’infinito, non è altro che un testimone dell’impresa di una collettività che tenta disperatamente di sopravvivere di fronte a una minaccia terribile.
“10 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in dieci minuti (più o meno!). Senza troppe chiacchiere, dritti al punto.
Una notte che cambierà per sempre il mondo.
È una notte afosa nella Buenos Aires dei nostri tempi. Dopo le feroci proteste della popolazione a causa dei continui black out il silenzio sembra calare sulla metropoli.
Ma è solo l’inizio di un incubo che inghiotte tutta la città. Dal cielo lenti calano degli anomali fiocchi di neve. A Buenos Aires non nevica. Mai. Questa neve è tossica, uccide immediatamente chiunque vi entri in contatto. In pochi minuti il centro abitato diventa una distesa di corpi morti.
In una villetta di periferia 4 amici si sono trovati per l’usuale partita a carte, con loro qualche parente. Alla vista della prima neve tra tutti Juan e Alfredo avvertono subito il pericolo e corrono ai ripari. Armati di improvvisate tute impermeabili scandagliano la città alla ricerca di viveri e sopravvissuti. A turno i nostri affronteranno pericoli e misteri svelando a poco a poco parte della ragione di questo strano, mortale fenomeno. Non prima però di aver perso qualche amico, salvato qualche caro e aver constatato che, se messo alla prova della sopravvivenza, anche il più borghese degli uomini è disposto a diventare una belva feroce.
Ma non finisce qui. Dall’alto non viene solo nevicata letale. Strani razzi squarciano il cielo tingendolo di rosso e tra le strade della città iniziano a comparire inquietanti rumori. Infine le barricate di carcasse di automobili dilaniate non lasciano dubbi. Non è stato un fenomeno naturale a falciare la popolazione di Bueno Aires e del resto del Sudamerica ma una devastante invasione aliena.
Juan, la moglie Elena, Alfredo, Ana, Lucas, Inga e Omar si uniscono alle improvvisate forze di resistenza con il dubbio che la loro lotta sia destinata comunque a fallire.
Le molte vite di un capolavoro
Il valore profetico del fumetto L’Eternauta è creato a posteriori. Oesterheld non ha scritto la prima stesura del 1955 con intenti dichiaratamente politici. Voleva fare un racconto di fantascienza e siccome era uno scrittore dal talento infinito finì per riversare tutte le sue inquietudini e le sue speranze in un’opera di fantasia.
Il successo del primo Eternauta non deriva da proclami e allarmismi. È un romanzo a puntate, ben scritto e ben disegnato. Un’opera commerciale. Oesterheld era uno scrittore di fumetti d’avventura ben lontani dai modelli dell’editoria nordamericana. Sgt Kirk e Ernie Pike, entrambi con le matite di Hugo Pratt, sono un western dalla parte dei nativi e gli orrori della guerra attraverso l’obiettivo di un fotografo che cerca in primis di rimanere aggrappato alla propria umanità.
Hector non ama l’eroismo. Sa che la storia la scrivono i vincitori e allora cerca di dare una voce anche ai vinti. Per questo L’Eternauta ci colpisce: è una storia di piccole persone che si battono disperatamente contro forze sconosciute e opprimenti. Nell’economia del racconto la sconfitta è più che una eventualità.
Prima della serie, L’Eternauta politico
Hector German Oesterheld è l’esempio massimo di come un artista dotato di una sensibilità fuori dal comune riesca a carpire lo spirito dei tempi e a trasformarlo inconsciamente in un ammonimento. Ma il fumetto del 1955 non è una storia marcatamente politica. L’Eternauta politico è quello riproposto nel 1969 con i disturbanti disegni di Alberto Breccia, che dalle pagine della rivista Gente urla: – “Le potenze straniere hanno venduto il sudamerica agli aliene per proprio tornaconto”. Opera che fu costretto a chiudere in tutta fretta.
Politico è Il Ritorno dell’Eternauta, che vede le matite del disegnatore del 1955 Francisco Solano Lopez, in cui Juan torna dai suoi viaggi nell’infinito e con la figlia Martita guida la rivolta umana contro gli alieni. Opera che Oesterheld non potrà finire perché prelevato e giustiziato dagli squadroni della morte.
Quella dell’eternauta è una saga iniziata come tante altre e che con il tempo si è trovata investita di significati che l’hanno appesantita. Ma è soprattutto una storia di sopravvivenza e solidarietà, di ribellione e indipendenza. Un survival horror fantascientifico, tra i migliori mai scritti in termini di mistero, tensione e umanità. Ha focalizzato il problema del pericolo degli uomini per gli uomini prima dei film post apocalittici e delle piaghe zombie.
Per la serie Bruno Stagnaro ha dovuto rivedere molti passaggi e prendere le dovute distanze. Stagnaro non ha intenzione di rifare quell’Eternauta di Oesterheld che ormai appartiene al suo paese e all’umanità. Ne ha appreso la lezione, il significato universale, e ha cercato di cantare la gente comune.
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