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Rael: il profeta degli extraterrestri (e Houellebecq) | Documentari
Rael, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella.
Uscita su Netflix a inizio 2024, Rael: il profeta degli extraterrestri è una docuserie in 4 episodi prodotta da Jordi Vallejo e diretta da Jérôme Clément-Wilz. Racconta l’incredibile parabola di Claude Vorilhon, ex giornalista sportivo francese diventato fondatore del culto dei Raeliani dopo un presunto contatto con una razza aliena, gli Elohim. Il suo messaggio: l’umanità è frutto di un progetto scientifico extraterrestre.
Un documentario che unisce archivio, testimonianze e animazione, e che mette in discussione il nostro rapporto con fede, scienza e narrazione. E che noi mettiamo in relazione anche a un romanzo straordinario e terribile: La possibilità di un’isola (2005), del controverso scrittore francese Michel Houellebecq.
“Documentari” è il format del podcast di Mondoserie dedicato all’approfondimento delle produzioni non di fiction.
Fede e scienza, sesso e clonazione: la parabola di Rael
Negli anni ’70, Claude Vorilhon cambia nome in Rael e sostiene di essere il nuovo profeta incaricato di preparare l’umanità al ritorno degli Elohim. Il movimento si espande rapidamente, tra promesse di immortalità tramite clonazione, libertà sessuale, e anti-dogmatismo scientifico.
In una stagione in cui le sette e i culti sono tornati al centro del racconto pop (da Waco a Wild Wild Country), questa serie esplora l’ambiguità del personaggio: è un truffatore o un visionario? Un seduttore manipolatore o un pioniere radicale? La docuserie non cerca di dare risposte, ma osserva con sguardo lucido l’attrazione magnetica che certe narrazioni esercitano sulle fragilità collettive.
La possibilità di un’isola esplora il rapporto tra amore, immortalità e clonazione, attraverso la storia di un comico contemporaneo, Daniel, e dei suoi successivi cloni “neoumani” in un futuro distopico. Il romanzo si ispira chiaramente – e in parte parodisticamente – al culto fondato da Rael. Houellebecq descrive una setta chiamata “gli Elohimiti”, che guida il processo di clonazione e ha una rigida dottrina.
Tra realtà, media e costruzione del mito: Rael nel podcast
Come raccontiamo nel nostro articolo, Rael ci parla del potere delle storie: quelle che ci raccontiamo per spiegare il mondo, per trovare un senso o per sentirci speciali. La docuserie mostra come il culto si sia nutrito di esposizione mediatica, tra conferenze stampa e provocazioni (la clonazione di un essere umano, rivendicata nel 2002).
Rael sa usare il linguaggio del pop e della scienza per costruire un’identità attrattiva e disturbante. E ci interroga sul nostro bisogno di credere – non importa se agli alieni, a Dio, o alla possibilità di una vita eterna. Rael è un racconto sul confine sottile tra fede e illusione. E sul potere dei media nel rendere reale anche ciò che non lo è.
Houellebecq, lo raccontiamo nel podcast, ha incontrato Rael nel 2001 e ne è rimasto affascinato. Tuttavia, La possibilità di un’isola non è un romanzo “pro-raeliano”: piuttosto, utilizza il raelismo come specchio deformante per interrogarsi su desiderio, solitudine e fine dell’umano. Il tono è spesso ironico, freddo, con una visione pessimistica che contrasta fortemente con l’ottimismo utopico di Rael.
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