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Daredevil Born Again: tra Law & Order, cronaca e Macbeth | 5 minuti 1 serie
Daredevil Born Again, podcast | Puntata a cura di Untimoteo
Nella primavera 2025 l’attesa dei fan di Daredevil, eroe Marvel interpretato da Charlie Cox, è stata finalmente premiata con l’uscita di Daredevil Born Again. Su Disney +, nove puntate che oscillano per durata tra i 40 e i 60 minuti. Ufficialmente la serie è la prosecuzione di Marvel’s Daredevil, uno dei prodotti di maggior successo di Netflix dello scorso decennio. Premiata da pubblico e critica, fu soltanto la decisione di far rientrare tutte le concessioni sui personaggi della ‘casa delle idee’ a bloccarne la prosecuzione.
Questa stagione (la quarta? una nuova prima? a voi la scelta..) arriva ora dopo svariate riscritture e l’apparizione dei due antagonisti in varie altre serie targate Marvel. Fortunatamente Daredevil Born Again si dimostra all’altezza delle precedenti e, pur non raggiungendo le vette di tensione della terza, mette sul tavolo delle interessanti premesse che guardano all’America di oggi. Inoltre tiene sempre alta la tensione, dimostrando che il protagonista si presta a toni tutt’altro che supereroistici.
Dulcis in fundo ha un cast di ottimi attori, tra i quali spicca Vincent D’Onofrio (Law & Order: Criminal Intent), sempre più convincente nel dare corpo e voce a un Kingpin più reale che mai. Daredevil Born Again più che una serie sui supereroi è un thriller, un’opera di fantasia intrisa di riferimenti agli Stati Uniti di questa porzione di secolo. La risposta degli eroi Marvel a chi ha deciso di farne un simbolo.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (o meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
L’avvocato cieco di Hell’s Kitchen
La testata a fumetti Daredevil viene Creata da Stan Lee e Bill Everett nel 1964. Il suo protagonista, Matt Murdock, è un avvocato nato e cresciuto a Hell’s Kitchen, quartiere povero e violento di New York. Cieco a causa di un incidente con un camion che trasportava una misteriosa sostanza radioattiva, in seguito il ragazzo diventa orfano e viene accudito dalle suore della chiesa locale.
Da adulto il nostro eroe alterna l’attività di avvocato della Grande Mela, dedito per lo più a cause che coinvolgono povera gente, a quella di vigilante notturno con il nome di Daredevil (che è una forma figurata per dire “scavezzacollo” ma che non tralascia anche il significato religioso dell’indossare un costume da diavolo). La cecità non è comunque un problema, visto che l’elemento misterioso con cui è venuto in contatto durante l’incidente lo ha privato sì della vista ma gli ha affinato tutti gli altri sensi, oltre ogni umana capacità. Senza contare gli anni di allenamento con Stick, maestro di arti marziali, anch’egli non vedente.
Infine Matt Murdock dirige il suo studio con l’amico dai tempi dell’università Foggy Nelson e l’ex segretaria ora reporter Karen Page. I tre lavorano in team per smascherare i piani di Wilson Fisk, re della malavita noto anche con lo pseudonimo Kingpin, che ora sta addirittura correndo per la carica di sindaco di New York.
Il peso di essere un’icona
Tutta la serie riflette sul desiderio dei suoi protagonisti di lasciarsi alle spalle il passato. Matt vuole abbandonare la maschera del giustiziere, così come Wilson Fisk (portato sullo schermo con una superba prova attoriale dal sempre più bravo Vincent D’Onofrio) cerca la redenzione dal proprio passato. Ma il messaggio è che il sistema è fallito: le vittorie della legalità sono effimere, un criminale è persino salito al potere con il consenso popolare. Le forze dell’ordine sono finite in mano a un gruppo di teste calde, che applica il proprio senso di giustizia nascondendosi dietro le effigi di un altro popolare vigilante: il punitore.
Qualcuno forzatamente potrebbe vedere nell’elezione di Kingpin a sindaco un parallelo con Trump. Ma l’ispirazione proviene da una run di storie scritte da Charles Soule nel 2015.
I poliziotti con l’effige di Punisher invece esistono davvero e non si fermano a pochi casi isolati. Da sempre l’antieroe (ma forse, visti i modi violenti, dovremmo chiamarlo anti villain?) è l’idolo di forze dell’ordine e militari, al punto tale che l’esercito inglese ha dovuto proibire l’uso del famoso logo a teschio bianco sulle divise della Special Air Service. Un tema che abbiamo approfondito in questo nostro articolo sui “poliziotti violenti”.
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